Come si fa meditazione quando la testa non sta zitta, il cuore è in ansia e ti senti sempre un passo indietro rispetto alla vita?
Non ti servono incenso, mantra perfetti o ore di tempo: ti serve capire come creare il tuo tempio sacro senza fuggire dai pensieri, come usare il respiro per calmare il sistema nervoso e come trasformare quei 10 minuti al giorno nel tuo tempio, lontano da notifiche, sensi di colpa e vampiri che ti drenano energia.
Per chi è davvero la Meditazione
Quando mi sono approcciato al mondo della meditazione per la prima volta, tutti dicevano le stesse cose:
“Serve a rilassarsi”, “fa bene allo stress”, “svuota la mente”.
Belle frasi, ma completamente scollegate da quello che stavo vivendo io.
Io non cercavo un modo carino per respirare meglio.
Io cercavo di non impazzire.
La verità è che mi sono avvicinato alla meditazione perché la mia testa era un casino: pensieri che non si fermavano mai, paura di sbagliare tutto, quella sensazione costante di essere sempre in ritardo rispetto alla vita. Dormivo male, lavoravo con il pilota automatico, e dentro mi sentivo come se qualcuno stesse tirando i fili al posto mio. Non mi interessava diventare “zen”: volevo solo smettere di sentirmi in balia di tutto.
Ed è lì che ho scoperto una cosa che nessuno dice mai:
la meditazione funziona davvero quando la usi per il tuo problema reale, non come decorazione spirituale.
Ho iniziato a fare pratica in giorni in cui il cuore correva troppo veloce, in notti in cui non riuscivo a dormire, in momenti in cui avrei voluto solo spegnere la testa per cinque minuti. Non mi interessava “illuminarmi”, mi interessava riuscire a stare seduto senza scappare da me stesso.
E, paradossalmente, è proprio lì che la meditazione ha iniziato a cambiare le cose.
Col tempo ho iniziato a parlare con le mie allieve.
E tutte, sotto storie diverse, mi dicevano la stessa cosa:
“Io non ho bisogno di meditare, ho bisogno di smettere di pensare a lui.”
“Non voglio diventare una santona, voglio solo non andare in tilt ogni volta che succede qualcosa.”
“La mia testa non si spegne mai, quando provo a meditare peggiora.”
“Ho paura di mollare il controllo… se chiudo gli occhi, cosa viene fuori?”
Dietro queste frasi c’era sempre lo stesso nodo:
donne intelligenti, sensibili, capaci… con la mente in ostaggio.
Tradimenti, relazioni tossiche, senso di inadeguatezza, paura di non farcela, paura di restare sole, o di restare bloccate in una vita che non sentono più loro. Non stavano cercando “un percorso spirituale”, stavano cercando un modo per non perdersi.
Per questo ho approfondito ancora di più lo studio della meditazione.
Ho guardato oltre l’immagine patinata di app, cuscini belli, teli bianchi e frasi motivazionali, e ho iniziato a farmi una domanda molto semplice:
Per chi è davvero la meditazione?
Per chi funziona sul serio?
E la risposta, alla fine, era ovunque davanti ai miei occhi:
la meditazione funziona proprio per chi pensa di non riuscire a meditare.
Per chi viene da ferite vere, non da vita perfetta.
Per chi sente di aver perso il controllo e non sa più da dove ricominciare.
Le donne soffrono tantissimo di questi problemi, anche quando all’esterno “va tutto bene”: lavoro, famiglia, routine… e dentro un vortice di pensieri, autocritiche, ansia, confronto continuo con gli altri. Non è debolezza. È solo che nessuno ti ha mai insegnato come fare pace con la tua mente.
È qui che la meditazione smette di essere una cosa “strana” da guru, e diventa uno strumento estremamente pratico:
ti aiuta a riconoscere il caos nella testa, a non farti trascinare da ogni pensiero, a creare dentro di te uno spazio in cui smetti di reagire in automatico e ricominci a scegliere, in cui diventi padrona della tua vita.
Quindi no, la meditazione non è solo per chi è già calma, spirituale, illuminata.
È, soprattutto, per te che:
ti svegli stanca e vai a letto col nodo alla gola,
ti senti spesso usata, data per scontata, non vista,
hai paura che, se ti fermi davvero un attimo, tutto il dolore che tieni sotto pelle venga fuori.
Se ti sei sempre chiesta “ma come si fa meditazione, concretamente, senza diventare strana o fanatica?”, sappi che sei esattamente nel posto giusto. Qui smontiamo pregiudizi, dubbi e vergogna attorno alla meditazione e iniziamo a usarla per quello che è: il tuo asso nella manica segreto per rimettere la tua mente – e la tua vita – sotto il tuo controllo.
Quando la mente si allinea, il resto segue: Status. Relazioni. Soldi.
Meditazione Effetti Negativi
Tutti ti dicono che la meditazione fa bene.
Quasi nessuno ti dice come può farti molto male, se la usi nel modo sbagliato o nelle mani sbagliate.
Partiamo da una cosa scomoda:
la meditazione non è neutra.
Amplifica quello che è già dentro di te.
Se dentro hai ansia, senso di colpa, vergogna, paura dell’abbandono… e ti siedi a “svuotare la mente” senza una guida seria, può succedere questo:
invece di dormire meglio, dormi peggio: chiudi gli occhi e i pensieri urlano ancora di più;
invece di calmarti, ti senti più agitata, perché emergono ricordi, emozioni e immagini che non sai gestire;
invece di sentirti più libera, inizi a sentirti più vulnerabile agli altri, perché hai abbassato le difese senza sapere con chi avevi a che fare.
Questi sono effetti negativi della meditazione di cui nessuno ti parla nelle app “carine” o nelle playlist di YouTube: la meditazione può peggiorare il sonno, aumentare lo stress, aprire porte che non sei pronta a tenere aperte.
E poi c’è il lato oscuro, quello che di solito viene nascosto sotto il tappeto.
Alcune sette – e parecchi fuffa-guru travestiti da maestri spirituali – usano le tecniche di meditazione come strumento di controllo.
Come?
Ti ripetono che devi “ridurre l’ego”, “annullarti”, “svuotare la mente”, finché inizi a credere che avere un’opinione, un confine, un no chiaro sia sbagliato.
Usano pratiche intense di meditazione per farti crollare le difese, poi ti riempiono di idee, frasi, “insegnamenti” che non metteresti mai in discussione a mente lucida.
Ti dicono che se hai dubbi “è l’ego che resiste”, quindi ogni volta che senti qualcosa che non ti torna, ti colpevolizzi tu invece di metterli in discussione loro.
Risultato?
La meditazione, invece di liberarti, diventa una gabbia dorata: ti senti “spirituale”, ma sei sempre più obbediente, più confusa, più manipolabile.
Il problema è che molti di questi santoni improvvisati non sanno nemmeno cosa stanno facendo davvero. Hanno imparato due tecniche, qualche parola orientale, un paio di mantra, e li buttano addosso a chiunque:
Donne con traumi profondi,
storie di abuso, tradimento, umiliazione,
un’autostima già a pezzi,
un bisogno disperato di sentirsi finalmente al sicuro da qualche parte.
Sono proprio queste donne – forse tu – le più esposte:
già aperte, già ferite, già in cerca di una guida.
Su una persona stabile, una tecnica sbagliata a volte crea solo fastidio.
Su chi ha un passato pesante può scoperchiare tutto insieme: flashback emotivi, pianto incontrollato, panico, confusione, dissociazione. E nessuno lì a reggere lo spazio in modo competente.
E mentre tu ti senti sempre più fragile, chi guida ti dice che è “parte del processo”, che “stai ascendendo”, che “è l’ego che si ribella”.
Così, oltre al dolore, ti prendi anche la colpa.
Per questo è fondamentale che tu capisca una cosa, con estrema lucidità:
La meditazione non è un giocattolo.
E non si mette la propria psiche nelle mani del primo che parla di energia e karma.
Se vieni da una storia difficile, se senti che dentro hai materiale esplosivo, se hai già sperimentato ansia forte, attacchi di panico, depressione, relazioni tossiche, non ti serve qualcuno che ti dica di “svuotare la mente e arrenderti”.
Ti serve una guida che sappia esattamente cosa sta facendo con la tua mente.
Un mentore serio:
non usa la meditazione per schiacciarti, ma per rafforzarti;
non ti chiede di annullare il tuo ego, ma di pianificare i tuoi obbiettivi;
non ti vuole docile e obbediente, ti vuole lucida e al comando;
conosce i limiti della meditazione e sa quando è il caso di dirti: “qui serve anche terapia, qui serve un altro tipo di supporto”.
In Templum Dianae la meditazione non è mai usata per spegnere chi sei, ma per ridarti potere sulla tua mente.
Perché una donna che sa meditare in modo sano, consapevole e protetto è una donna che non si fa più programmare da chi urla più forte – né dalle sette, né dai guru, né dagli ex, né dai fantasmi del passato.
cosa non è la meditazione e come si fa a meditare




